Ho conosciuto Francesca a inizio 2021. Mi ha contattato perché desiderava realizzare un racconto per immagini di un momento sensibile della sua vita, che attraverso il suo corpo traccia significati che prendono origine dalle sue scelte di vita, dal suo carattere, dal suo percorso.
Prima di realizzare gli scatti veri e propri, Francesca mi ha voluto raccontare la genesi di questa intenzione, ed il percorso, appunto, che la sostiene. Mi sono sentito felice di potere prestare una testimonianza fotografica di qualcosa di così personale e di così bello, tanto che poco dopo la realizzazione del lavoro -e una volta capito che Francesca l’aveva apprezzato- mi è venuto spontaneo proporle non solo (e non tanto) di pubblicarne una piccolissima selezione su queste pagine, ma soprattutto di presentarlo (e così presentarsi) attraverso le sue stesse parole. Nella speranza, innanzitutto, che possa essere da piccolo riferimento per altre donne, che, magari a fatica, stanno muovendo passi di un tragitto simile. Sono fiero di avere conosciuto Francesca e di prestarmi come piccolo “messaggero” per immagini di una coscienza in lotta per la propria autodeterminazione personale, con tutta la fatica e però anche la gioia che questo comporta.
Lascio la parola a lei…
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Arriva un momento nella vita in cui fai pace con te stessa, in cui accetti e ami il tuo corpo con tutte le sue imperfezioni, in cui smetti di cercare disperatamente qualcuno o qualcosa che possa colmare i tuoi vuoti perché capisci che tu sei l’unica responsabile della tua serenità e del tuo benessere, impari ad apprezzare la tua compagnia e a considerare le relazioni con gli altri come un valore aggiunto e non come un bisogno.
Io ci sono arrivata dopo un trauma relazionale, un lungo percorso di crescita personale e qualche viaggio in giro per l’Europa in furgone con i miei cani, passaggi difficili che mi hanno obbligata a entrare in contatto con la sofferenza e con la solitudine e che oggi ringrazio perché mi hanno permesso di diventare la donna che sono e della quale mi sento orgogliosa.
Dopo anni di riflessioni e varie relazioni andate male ho deciso di dar voce al mio forte desiderio di diventare mamma e ho iniziato il lungo e tortuoso trattamento di procreazione medicalmente assistita con il seme di un donatore, accompagnata da tante domande e nuove consapevolezze sulla mia persona, sul mio corpo.
Nel prendere una decisione così importante, per quanto mi consideri una persona libera e dalla mentalità aperta, inevitabilmente emergono retaggi culturali, sensi di colpa, preconcetti legati alla maternità e al ruolo della donna. L’immagine di una madre che si sacrifica per la famiglia, che mette da parte la propria carriera, i propri bisogni, il proprio essere donna, amante, amica mi opprime e mi fa pensare alla maternità come a una minaccia. Così mi sono detta che io voglio diventare anche mamma e continuare a essere una professionista, una viaggiatrice, un’amante, un’amica, una figlia e tante altre cose; durante questo percorso ho deciso di accogliere tutto ciò che la vita mi propone e che mi regala gioia, nel rispetto di me stessa e della creatura che sto cercando di mettere al mondo.
E nel bel mezzo di questo viaggio mi sono innamorata, dopo tanto tempo ho riscoperto il piacere di frequentare un uomo perché mi piace, perché lo stimo e lo ammiro per quello che è e non per quello che potrebbe diventare, libera dall’orologio biologico e dal bisogno di avere un compagno per colmare i miei vuoti e per avere un figlio.
Da queste e altre riflessioni nasce l’idea del reportage di nudo artistico, dal desiderio di ringraziare il mio corpo che sta rispondendo bene al trattamento, di onorare le mie rughe e le mie imperfezioni perché sono il segno di tante battaglie che mi hanno portata a essere quella che sono, di omaggiare la mia sensualità e la mia sessualità, di celebrare una tappa importante della mia vita in cui mi sento bene con me stessa e pronta ad accogliere la vita e l’amore, in tutte le loro forme.
Spinta dalla voglia di lasciar cadere i veli e di mostrare un corpo desideroso di generare una nuova vita, di trasformarsi, un corpo che mi regala piacere e del quale ho smesso di vergognarmi, ho contattato Cristiano, che ha ascoltato e accolto le mie riflessioni, e ha saputo catturare con il suo obiettivo sguardi, espressioni, pezzi di me che raccontano di una donna che finalmente si accetta e vuole diventare anche mamma.
-Francesca
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