Di seguito, potete trovare dei miei articoli, reportage e pubblicazioni per alcune testate, cartacee e/o online. Dunque i miei romanzi.
Pubblicazioni per Micro Mega+
—
Su Articoli Liberi un mio reportage sui campi profughi di Sabra e Shatila, a Beirut.
—
Pubblicazioni per Q Code Magazine
—
Il Fatto Quotidiano – I miei articoli
—
Pubblicazioni per Doppiozero
—
Pubblicazioni per Nazione Indiana
—
Un mio racconto sulla rivista letteraria EFFE – Periodico di altre narratività
—
Alcuni altri miei scritti (racconti, interviste, post, poesie) li trovi nel blog.
—
Interno notte, il mio ultimo romanzo
E’ uscito esclusivamente su questo sito, a puntate, per sei settimane, dal 26 settembre 2020 al 31 ottobre 2020.
Questa volta, quindi, non su carta e con un editore, come il precedente L’atlante dei destini (che trovi qua sotto), ma tutto sul web, nel blog di questo sito, e completamente gratuito!
Qui trovate un po’ di informazioni e la sinossi dell’opera.
Ecco il primo capitolo!
—
L’Atlante dei destini – Romanzo
Il mio primo romanzo “L’Atlante dei destini”
“Istè era uno che quando arrivava da qualche parte pareva sempre che continuasse a viaggiare, là fuori. Che la strada se la portasse in camera, che gli facesse da mappa. Entrava e il motore rimaneva acceso; l’armadio vuoto; i vestiti sulla sedia…”
Sinossi
Stefano Solinas è un fotografo e un professore di Antropologia Sociale dell’Università di Torino che è stato ucciso in circostanze misteriose. Prima della sua morte egli si era dedicato alla raccolta delle testimonianze di individui provenienti da luoghi del mondo tra loro lontanissimi. La sua idea era di pubblicare un romanzo del mondo, un atlante dalle coordinate emotive, la dimostrazione della centralità di alcuni temi ricorrenti nella natura umana.
Il romanzo è costituito dalle storie – diversissime tra loro – dei molti personaggi che si avvicendano all’interno dell’opera: un’opera corale, nello stile e nei contenuti, in cui le voci narranti raccontano una porzione del mondo, la propria esistenza o i fatti unici di cui sono stati testimoni ma sempre da una prospettiva diversa, che sia quella del clandestino, della prostituta, del ferroviere, del matto del paese o dello scrittore; sia che essi scrivano dalla Colombia, dall’Italia, dalla Repubblica Ceca o dal Sudafrica.
L’opera è una meta-narrazione costruita su più piani, un romanzo e una raccolta di racconti in cui il lettore è chiamato in causa come parte attiva; egli è coinvolto nella narrazione dal punto di vista del redattore, proprio come se le storie, non rimaneggiate e rimaste nascoste per cinquant’anni, arrivassero sulla sua scrivania: chi scrive sta raccontando la sua arbitraria versione della propria storia, il giudizio è riservato a chi la leggerà. Proprio come dovrebbe fare la buona letteratura.