Vorrei un book fotografico a Torino. Ma mi piacerebbe farlo all’aperto, è possibile?
Certamente! Torino, lo sappiamo, è bella, quindi perché non utilizzarla come scenografia, ambientazione, come location insomma -come si usa dire- per servizi fotografici (o video) di vario tipo? Certo, fotografare la città ha il suo fascino, ma ritrarre persone a spasso per la città ancora di più!
Può essere inoltre un modo, al contempo, per conoscerla, visitarla, scoprirla (e sappiamo che tante volte sono proprio i torinesi a conoscere meno certi angoli della propria città…). Non dimentichiamo, per inciso, che da svariati anni questa città è diventata una delle ambientazioni preferite dal cinema. Ci sono state annate, di recente, nelle quali Torino è figurata la città più “filmata” dalle produzioni cinematografiche (non solo fiction e serie, per intenderci). Perché dunque farci scappare l’opportunità, proprio noi che magari ci viviamo ogni giorno, di avere a disposizione uno studio di posa così vasto e ambìto?…
Per chi, come me, di mestiere si occupa di fotografia e video, realizzare book fotografici, scattare ritratti, oppure pose matrimoniali, o magari riprese di videoclip in giro per la città è sempre una grande soddisfazione. Sì perché, per tutti i casi in cui non è strettamente necessario ricorrere allo studio di posa, la mia predilezione è proprio quella di “uscire”, scattare in esterna, come si dice in gergo, scegliere una zona, oppure un locale, e trascorrere qualche tempo con la persona che devo ritrarre, lasciandoci ispirare da piazze, scorci, strade, file di portici, ponti, oppure locali, caffetterie, ecc…
Certo, lo studio di posa consente un certo livello di “perfezione”, data dalla disponibilità di fondali, scenografie, attrezzature che in esterno non si possono avere, ma al tempo stesso ho sempre trovato una certa freddezza nelle foto scattate in un ambiente che comunque sia, per quanto “addobbato” e preparato con cura, risulta pur sempre artefatto.
Quindi posso chiedere a un fotografo professionista di realizzare dei ritratti in giro per Torino?
Assolutamente! Come si sarà capito leggendo fin qui, se le vostre richieste o esigenze (per cui le necessità dei clienti) non protendono verso lo studio di posa, io amo molto scattare in esterna, oppure realizzare fotografie ambientate in caffetterie, locali, ecc… Inoltre tutto questo risulta un sistema naturale per spaziare, variare le pose, allargare le possibilità di scatto, trovare idee e ispirazione!
Ed ecco perché, proprio pensando a queste mie preferenze e sfogliando alcune fotografie realizzate negli anni, mi è venuto in mente di stilare una sorta di
piccolo elenco di luoghi (location) di Torino che prediligo quando devo scattare ritratti, oppure book, o servizi matrimoniali.
Voglio specificare che si tratta di un elenco sentimentale, per cui molto soggettivo. Fotografare è, come tante altre cose della vita, una questione fondamentalmente personale ed anche emotiva, al di là delle conoscenze tecniche e teoriche. Per cui non prendete quanto segue come una linea guida. E’ molto più semplicemente una condivisione di gusti.
Ma cominciamo… Un percorso fotografico che mi sono trovato a compiere più d’una volta è quello che va dalla Gran Madre a Piazza Vittorio. Molto breve ma carico di possibilità fotografiche. Si può cominciare a scattare sulla scalinata della chiesa, e si può tentare di giocare con le ottiche per utilizzarla come “fondale”, per esempio, per poi girarsi e spostare l’inquadratura in direzione del Po, e sostituire il fondo nientemeno che con la piazza più grande d’Europa!
Qui c’è da divertirsi, e, se vogliamo, anche da impazzire un poco, lavorando con la prospettiva, con la Mole Antonelliana (in inquadratura o no?), con Via Po (in inquadratura o meno?), con il velo d’acqua del fiume (lo inseriamo nella costruzione dell’immagine?), o con le belle finestre delle abitazioni.
Inutile che prosegua, insomma, c’è da passarci i minuti (o anche le ore…) giocando con prospettive, scorci, campi lunghi (ancora il gergo fotografico, mannaggia!), e poi coi diversi orari del giorno o della notte, e quindi la temperature della luce. Io, ad esempio, adoro la luce calda e obliqua delle ore che precedono il tramonto!
Per quanto riguarda il ponte che ci accompagna a Piazza Vittorio, anche in questo caso possiamo giocare con il fiume da sfondo, certo, così pure con le luci della stessa piazza (se siamo in notturna), oppure con l’effetto movimento del traffico, l’estetica dei vecchi tram (se passano quando ne abbiamo bisogno…), oppure piazzandoci su uno dei due marciapiedi del ponte e fotografando il soggetto sull’altro lato, sbizzarrendoci con il passaggio di auto e pullman nel mezzo.
Una volta giunti in piazza, bè… non c’è che da muoversi da un punto all’altro e inventare pose. Possono essere le panchine ad accogliere la modella (o il modello, o gli sposi), può essere il muretto che scende ai Murazzi, può essere la prospettiva del porticato, di nuovo la Mole, le facciate delle vetrine, il gioco di riflessi e di luci. C’è l’imbarazzo della scelta, insomma.
Teniamo sempre a mente che un grande aiuto ce la possono dare di volta in volta le persone stesse che dobbiamo ritrarre, cioè voi che state leggendo 🙂 la vostra disponibilità, le preferenze, l’inventiva, la personalità, simpatia, antipatia, empatia. Inutile specificare quanto l’incontro, ovvero l’affiatamento, il feeling tra fotografo e modella sia centrale nella ricerca delle pose ma soprattutto nella riuscita del lavoro.
Se abbiamo qualche minuto ancora per fotografare -e ci troviamo sempre in piazza- voglio confessare un debole al quale ricorro spesso: il Caffè Elena. Chi è di Torino lo conosce sicuramente, quasi all’angolo della piazza, accanto al Cinema Classico.
E’ una caffetteria di dimensioni tutto sommato modeste, ma al suo interno c’è una saletta di pochissimi tavoli che è un piccolo gioiello. Affreschi sui muri, specchi, tavoli antichi, la vetrina, i riflessi che si possono ricavare sia da dentro ma anche da fuori, inquadrando il volto (o il mezzo busto) della modella seduta a un tavolino e cercando il riflesso delle facciate delle case di fronte sovrapposti al soggetto principale. A volte basta il tempo di un cappuccino per realizzare una serie di scatti particolari e molto belli!
Tutti i luoghi di Torino che sto citando sono location adatte anche ai servizi matrimoniali, oltre che a book fotografici e ritrattistica!
Dicevamo… se ci vogliamo spostare un poco da Piazza Vittorio (questione di una manciata di minuti a piedi), possiamo velocemente giungere a Piazza Carlo Emanuele II (dai torinesi detta Piazza Carlina). Anche qui si possono trovare scorci molto affascinanti, ancor più se ci capitiamo nel periodo dell’anno in cui sono installate le Luci d’artista, che rendono la scenografia particolare e accattivante, ovviamente di sera o in notturna.
Anche in questa piazza si trova una mia preferenza: la Caffetteria Carlina, ovvero il ristorante dell’NH Hotel. Si trova all’interno di uno dei palazzi storici più importanti di Torino. In un appartamento di questo palazzo, ora completamente (e sontuosamente) ristrutturato ci visse Antonio Gramsci (una piccola targa ancora lo ricorda). Ebbene, nelle sale della caffetteria (compresa la sala principale col bellissimo bancone stile anni ’40 americano) ci sono molte possibilità per creare pose. Ai tavolini, vicino alle vetrine, agli specchi, al bancone (appunto), o nel corridoio centrale, in comune con l’hotel stesso.
Nella caffetteria si trovano anche dei lampadari circolari molto particolari. Riprendendo il nostro soggetto dal basso verso l’alto, per esempio, potremmo far sì che questi strani lampadari diventino come delle cornici al primo piano che stiamo ritraendo.
Qual è il posto migliore per ambientare e scattare un bel ritratto?
Mi è stata rivolta spesso questa domanda. Naturalmente va detto che ogni posto (sia fra quelli già citati sia tantissimi altri) potrebbe essere “il migliore”. Molto infatti dipende da come si prepara la posa (o non si prepara, perché magari si lavora di spontaneità). E molto dipende dal soggetto che viene ritratto, dove e come si sente più a suo agio, quanto ama, magari, un determinato luogo o una determinata zona.
Sicuramente per un ritratto, o un ritratto vintage, come li chiamo io, potremmo spostarci ad esempio nella stupenda Piazza Carignano, dove sono installate (solo in alcuni mesi dell’anno) le luci di un altro artista, che di sera creano angoli e atmosfere davvero particolari, particolarmente adatte alla fotografia. Bisogna ingegnarsi, anche in questo caso, non c’è dubbio. Perché tutto attorno alle luci, che creano disegni sulla pavimentazione della piazza, è molto buio. Ma proprio questa particolarità, se da un lato aggiunge difficoltà per il fotografo, dall’altro fornisce possibilità altrove impensabili. Rimane il fatto che la piazza in questione è talmente suggestiva, che anche di giorno si possono realizzare scatti e pose sicuramente d’effetto.
Ma non solo…
Infatti, se da viziosi (!) anche in questo caso vogliamo fermarci per un caffè (o uno zabaione caldo!) e scattare qualche posa molto classica ma d’atmosfera, non ci rimane che entrare da Pepino e dirigerci su uno dei divani, possibilmente ad angolo.
Qui un ritratto come una volta è garantito!
Possiamo infatti approfittare dei colori dei tessuti, degli specchi alle pareti e del design interno di questo altro pezzo di storia di Torino, per lasciarci guidare dall’ispirazione. Sguardi allo specchio, mezzi busti o figure intere ai tavolini e sui divani, o magari, come piace a me, scatti in campo lungo con il soggetto al fondo (magari di lato) e il locale coi suoi abbellimenti e la vita tutto intorno.
O ancora… perché non realizzare degli scatti nelle stupende sale del Circolo dei Lettori (in particolare la sala grande, quella col lampadario e il pianoforte)? O all’interno del Museo del Cinema, alla Mole Antonelliana, e se poi ci spostiamo un poco di più e prendiamo in considerazione il Quadrilatero Romano, quanti angoli, vicoli, scorci e visuali possiamo trovare per comporre un’immagine assieme al nostro soggetto? Basta passeggiare e… far camminare la fantasia assieme a noi!
E’ possibile realizzare ritratti e fotografie in bianco e nero?
Anche questa domanda mi viene rivolta, ciclicamente. E la risposta è SI!
Io, del resto, arrivo dal mondo della fotografia analogica, per cui con pellicola (sì, non sono più un ragazzino…). E una delle mie prime grandi passioni erano i ritratti in bianco e nero! Per cui, non avrete che da propormelo. Vi dirò di più: se vi piace l’idea, si possono scattare direttamente a pellicola!
Ma io so cosa vi starete chiedendo ora, e cioè…
Quali sono i prezzi di un book fotografico o di un ritratto di questo tipo?
In ogni caso, probabilmente meno (o molto meno) di quello che state pensando! Lo so, lo so… l’idea è che un servizio fotografico con un professionista sia caro, o, secondo alcuni, addirittura inavvicinabile. La verità è che, tanto per cominciare, dipende dal tipo di servizio e dal tempo impiegato. Un book fotografico completo, ovvero con tanti tipi di pose e di location diverse, in esterno o in studio che sia (e quindi anche con la possibilità di cambiare abito spesso) può costare di più di un lavoro che preveda soltanto qualche ritratto.
Le variabili sono davvero tante.
Per questo continuo ad insistere: per avere un preventivo (gratuito) preciso, bisogna capire cosa si desidera, quindi è necessario che mi contattiate a questa mail.
Ma siccome so che vogliamo tutti avere un’idea di prezzo subito, vi dico che:
- una piccola serie di ritratti può costare dai 25-30€ a salire
- un book fotografico può costare dagli 80€ a salire
Ora però torniamo a noi e al merito dell’articolo. Per dire che, se non si fosse capito, potete sottopormi e richiedere quasi ogni tipo di idea o necessità, come dimostrano anche alcuni dei servizi che ho realizzato fino a ora nella mia storia professionale. Perché in qualche modo…
un fotografo di ritratti vi segue ovunque, e, assieme a voi, di ogni luogo fa una location perfetta per il vostro servizio!
A questo punto vorrei però specificare una cosa che mi pare molto importante, per terminare. Come avrete notato, ho volutamente preso a esempio ambientazioni del centro storico di Torino. Sicuramente riservano sprazzi e scorci invidiabili, affascinanti, o anche carichi di mistero.
Ma non esiste soltanto il centro città!
Anzi, fotograficamente parlando (e forse ancor più quando si è alle prese con il mondo del video e dei videoclip) allontanandosi dal barocco si possono trovare una miriade di atmosfere molto diverse fra loro, ciascuna pregna di ispirazione, a seconda, ovviamente, di cosa vogliamo o dobbiamo realizzare, e a seconda dei nostri gusti.
Le aree più industriali, ad esempio, possono essere ottimi teatri di posa, o le fabbriche abbandonate (quante ce ne sono a Torino!), oppure fra le bancarelle di Porta Palazzo (uno dei mercati più grandi d’Europa), o ai Docks Dora, sul grattacielo SanPaolo, o in una serie sterminata di atrii e cortili di certe case liberty di San Salvario. Sono solo alcune idee, ma quante ce ne sono!
Liberiamoci dei preconcetti e del “già visto” e divarichiamo il raggio d’azione della nostra mente, prima ancora che della nostra fotocamera. Sperimentiamo sempre. Allarghiamo gli sguardi e le idee. Del resto, la fotografia non la fa la macchina, ma il fotografo.